lunedì 17 ottobre 2016

Bella Ciao Arturo

Stanotte, è sceso dal suo letto, ha preso lo sten che era li sotto la giacca, si è infilato nel camion, acceso il motore e tranquillo, sereno, con il sorriso più bello del mondo è andato a fare il suo dovere... senza indugi e perplessità una cosa semplice, normale... ora s’aggira per le strade dell’Oltrepò Pavese, di Milano, lungo il lago tra Como e Dongo...  i suoi Compagni cantano con lui Fischia il vento...  c’è da fermare il fascismo, c’è da difendere l’Italia, gli alberi, le rocce, le genti, le regalano carezze, il profumo delle castagne, il sole che sorge tra le vette dei monti...  una farfalla che si alza tra la rugiada nei campi...
Piango.!
Stanotte ci ha lasciati...  Arturo. Giacomo Bruni. L'ultimo sopravvissuto di quei quindici ragazzi che a Dongo chiusero i conti con il fascismo... 
Abbruniamo le bandiere, stringiamo i pugni, chiudiamo un attimo gli occhi, sogniamo forte con lui, continuiamo a lottare per far si che i suoi sogni diventino realtà...!
E’ morto un partigiano, è morto un uomo, è morto un mio amico, un mio Padre... 
Un pallido sole s’alza tra le colline dell’Oltrepò, una donna recita una preghiera, un bicchiere di vino rosso, due vecchi Partigiani si raccontano la loro gioventù, il racconto è una favola bellissima... che mai dovrebbe finire. Ma gli occhi si chiudono e un sospiro sussurra...  “state bene, ne”. Fai buon viaggio Arturo, io stanne certo camminerò sempre al tuo fianco, colline, montagne, strade e piazze di città, il tuo sorriso mi indicherà la strada. 
Bella ciao Arturo, non ti fermare,  sento tossire un motore, un vecchio camion sbuca dalla nebbia e affronta la salita spinto dal vento. 





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